Il pioniere dell’elisoccorso valdostano

È una colonna della protezione civile in Valle d’Aosta e a lui si deve la nascita del moderno servizio di elisoccorso della Regione.

Per questo Carlo Vettorato, 71 anni, anestetista e rianimatore oggi in pensione, ha ricevuto dal Presidente della Repubblica l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Il medico è stato premiato lo scorso dicembre “per il suo prezioso contributo nella ideazione e realizzazione dell’attività di elisoccorso in Valle d’Aosta e nella sensibilizzazione sul tema della sicurezza in montagna” si legge nelle motivazioni ufficiale del Quirinale.

Tutto ebbe inizio nei primi anni ‘70, quando Vettorato era un giovane studente di medicina appassionato di montagna.

“Ero abbastanza bravo e alcune guide alpine mi notarono, soprattutto Franco Garda, che mi incoraggiò a continuare visto che allora non esisteva la figura del medico specializzato nei soccorsi di montagna – racconta Vettorato – . Cominciai così a volare e partirono le prime attività di elisoccorso con la Smalp (Scuola Militare Alpina) e il Ral (Reparto Aviazione Leggera dell’Esercito)”.

Il 1° dicembre 1984, grazie all’arrivo del collega Alessandro Bosco, il servizio diventò permanente coprendo 365 giorni l’anno. “In quegli anni ci furono una serie di circostanze favorevoli, si era creata una bella squadra e grazie a una società di elicotteri privata e al contributo pubblico siamo riusciti a prendere spunto da quanto accadeva in Francia e Svizzera realizzando il nostro servizio di elisoccorso”.

Fra le date storiche per Vettorato c’è il 1991, quando il suo team si dotò di un elicottero biturbina. “Fummo i primi ad adottarlo per le attività di soccorso e tutti ci prendevano per pazzi, dicevano che era troppo pesante. Invece, era la strada giusta, oggi tutti utilizzano questo tipo di velivoli”.

Già responsabile del 118 valdostano, Vettorato ha ideato e sviluppato iniziative come l’attuale Centro di medicina di montagna, studiato per fornire servizi ai frequentatori e ai professionisti della montagna.

Ha smesso di volare nel 2008, ma fino ad allora ha accumulato circa 1.800 interventi di elisoccorso. “Solo nel 1994, anno in cui mi occupai esclusivamente del servizio, ne feci ben 400”, racconta.

Fra i ricordi restano impressi soprattutto gli interventi positivi e specialmente quelli che riguardano i bambini. “Se accade è sempre per colpa dei grandi, non dovrebbe succedere mai – conclude Vettorato – . Ho assistito a molti eventi tragici, ma sono felice del lavoro che ho fatto, soprattutto per aver avuto la fortuna di lavorare in gruppo. Eravamo un vero equipaggio, ciascuno si fidava dell’altro. Da sanitario, io ho fatto solo la mia parte: sull’elicottero come in sala operatoria tutti sono importanti”.