I vantaggi fiscali della previdenza complementare

Le agevolazioni fiscali per gli aderenti a Fondosanità riguardano tutte le fasi di partecipazione alla previdenza complementare: dalla contribuzione, alla tassazione dei rendimenti, alla liquidazione delle prestazioni di previdenza complementare.

Tetto massimo di deducibilità

La normativa stabilisce che tutte le somme versate a Fondosanità sono deducibili dall’imponibile ai fini Irpef entro il tetto di 5.164,57 euro. I versamenti effettuati per i familiari fiscalmente a carico, entro tale livello massimo, sono anch’essi deducibili.

Fondosanità prevede la possibilità della iscrizione anche dei familiari fiscalmente a carico. I figli a carico dei medici e degli odontoiatri, iscritti al nostro fondo, avranno il diritto di rimanere in Fondosanità anche nel caso la loro futura professione non sia quella del medico o dell’odontoiatra e con ciò mantenendo un netto vantaggio in termini di basse commissioni per tutta la durata del loro periodo contributivo.

La commissione massima applicata da Fondosanità è lo 0,31 per cento, nettamente concorrenziale rispetto ai fondi aperti (quelli promossi dalle assicurazioni, banche ecc.) le cui commissioni raggiungono anche l’1,6 per cento o quelle dei Pip (Piani individuali pensionistici) che vanno anche oltre il 2 per cento. Merita qui ricordare quanto affermato da Covip (l’autorità pubblica che vigila sul buon funzionamento dei fondi pensione): un minor costo annuo del solo 1 per cento in commissioni si traduce in una prestazione più alta del 18–20 per cento.

Per i giovani medici iscritti è prevista inoltre la possibilità di recuperare le somme non dedotte nei primi 5 anni per un periodo compreso tra il sesto e il venticinquesimo anno di partecipazione a Fondosanità, prevedendo un ampliamento del tetto di deducibilità sopra menzionato.

Nel dettaglio tale ampliamento è rapportato alla differenza positiva tra l’importo di 25.822,85 euro meno i contributi effettivamente versati nei primi cinque anni di partecipazione al fondo. Il tetto potrà essere dunque maggiorato per un importo annuo non superiore a euro 2.582,29; dunque la deduzione dal reddito complessivo dei contributi versati al fondo, a partire dal sesto anno, potrà arrivare all’importo di 7.746,86 euro annui.

Tassazione delle somme deducibili

La deducibilità consente un risparmio in termini di minore imposta pari all’aliquota Irpef più elevata applicata al proprio reddito, più le addizionali regionali e comunali. Pertanto, se si versano 5,164,57 euro a Fondosanità e il reddito è tassato con l’aliquota complessiva del 47,1 per cento (Irpef 43 per cento più le addizionali regionali e comunali) si pagheranno circa 2.400,00 euro di tasse in meno.

Le somme che godono della deduzione fiscale saranno tassate solo in fase di rendita pensionistica con una aliquota sostitutiva del 15 per cento. Tale aliquota potrà abbassarsi fino al 9 per cento; infatti, a partire dal quindicesimo anno di iscrizione, l’aliquota si abbassa dello 0,3 per cento l’anno fino al livello del 9 per cento.

Ciò determina una maggiorazione delle somme investite e il rinvio a una tassazione più favorevole di quella ordinaria in fase di prestazione pensionistica. È per questo che è importante che i giovani medici e odontoiatri si iscrivano al più presto a Fondosanità, e non solo ai fini della valorizzazione dei contributi ma anche appunto per la più favorevole tassazione finale.

Giova qui ricordare che le prestazioni pensionistiche complementari, a differenza delle pensioni ordinarie (Pensione Enpam o Inps), non sono equiparate a reddito da lavoro e pertanto non subiscono, come quest’ultime, ulteriore tassazione, ovvero non costituiscono imponibile fiscale.

Si è ancora in tempo per sfruttare il vantaggio fiscale, le adesioni a Fondosanità e i relativi contributi versati entro il dicembre 2018 godranno di tale beneficio.

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Carlo Maria Teruzzi
Presidente Fondosanità