I prossimi cinque anni

Difendere19721238976_81874c3b1d_o il flusso dei contributi e l’autodeterminazione della Fondazione. Due obiettivi, a cui si aggiunge un impegno: migliorare i risultati raggiunti nell’ambito delle prestazioni previdenziali. Questo il programma con il quale ci siamo candidati per il mandato dei prossimi cinque anni appena iniziato.

Primo obiettivo: mantenere costante e incrementare il flusso dei contributi, condizione necessaria per pagare pensioni adeguate. Per questo interverremo sul lavoro e sulla tutela dei professionisti. Sul lavoro, attraverso investimenti correlati alla missione della Fondazione, per esempio nella ricerca, nell’assistenza territoriale a livello di residenzialità e domiciliarità, nella promozione di stili di vita corretti.

Con due finalità: perseguire lo sviluppo e la tenuta del sistema Italia, fare gli interessi degli iscritti e della professione. Sulla tutela dei professionisti, con un welfare di categoria che faciliti la vita lavorativa attraverso interventi di assistenza strategica di sostegno alla professione, per abbattere i costi assicurativi, creditizi, sanitari e di previdenza complementare.

Favoriremo la staffetta generazionale con misure di flessibilità in entrata e uscita dal lavoro, il sostegno alle esigenze abitative e formative, per una migliore mobilità sul territorio nazionale ed europeo. Si tratta di interventi tattici che vanno inquadrati in una visione strategica: investire sull’autorevolezza della professione. Offriremo per questo la nostra collaborazione agli Ordini e alla Federazione.

Secondo obiettivo: l’autodeterminazione. Rivendicheremo cioè il diritto di regolare autonomamente le attività con le quali si realizza la finalità pubblica della Fondazione. Difenderemo l’obbligatorietà di iscrizione e di contribuzione, elemento cardine di un sistema solidale in grado di garantire a tutti i suoi partecipanti la massima pensione e assistenza sostenibili.

Lo faremo però ribadendo la natura privata della Cassa e chiedendo una distinzione precisa tra finalità pubblica, mezzi privati per perseguirla e controllo pubblico. Lo Stato deve vigilare sul corretto perseguimento degli scopi e non intervenire sugli strumenti necessari per attuarli. Nel rapporto con i ministeri vigilanti, proporremo un sistema partecipato di regole finalizzato alla massima efficienza e un modello di autonomia delle singole gestioni che sia basato su controlli di merito della sostenibilità.

Per quanto riguarda il trattamento fiscale perseguiremo la progressiva riduzione della tassazione sul patrimonio, che è stato costruito con i contributi versati dagli iscritti. Ci riferiremo per questo all’Europa come orizzonte più ampio. Perché a fronte di una concorrenza senza frontiere, di cui la nostra categoria comincia a risentire, devono essere affermate regole europee per permettere al sistema di rimanere sostenibile.

Rispetteremo l’impegno assunto al momento della riforma di monitorare l’andamento previdenziale: se dal nuovo bilancio tecnico, che faremo nei prossimi mesi, emergerà un surplus rispetto alle previsioni, si potranno ridurre i contributi o migliorare le prestazioni. Parlando invece di nuove attività, metteremo al servizio dei medici e degli odontoiatri in attività e dei pensionati una struttura dedicata, “Enpam Sicura”, con compiti di brokeraggio nei confronti del mondo assicurativo e della sanità integrativa.

Intensificheremo il nostro rapporto con i decisori nell’interesse degli iscritti. Rivolgeremo la nostra attività non solo verso il Governo e il Parlamento italiano ma anche a Bruxelles. Questi gli obiettivi e l’impegno che ci assumiamo per il prossimo quinquennio. Consapevoli di poter dire che questo Enpam ti rende sicuro.

Difendere il flusso dei contributi e lavorare per l’autodeterminazione della Fondazione, i due obiettivi per i prossimi cinque anni. Con un impegno da mantenere: migliorare i risultati raggiunti

Alberto Oliveti*

*Presidente della Fondazione Enpam

@FondazioneEnpam