I furbetti della 104

È licenziabile il lavoratore che invece di assistere i familiari usa i permessi per fare altre attività

Accanto ai ‘furbetti del cartellino’, di cui i giornali e la televisione hanno molto parlato, si può inquadrare una nuova categoria, piuttosto simile: quella dei ‘furbetti della legge 104’.

I medici che fanno parte delle Commissioni istituite presso le Asl, chiamati proprio a valutare la disabilità dei soggetti ai fini della concessione dei permessi, sicuramente sorrideranno, ma è un dato di fatto che questa legge si presta frequentemente ad abusi.

A dire il vero, vista nella sua finalità originaria, la legge 104/92 rappresenta un grande segno di civiltà giuridica: un Paese che riconosce al lavoratore la facoltà di assistere un congiunto non autosufficiente mediante una riduzione retribuita dell’orario di lavoro, è certamente un Paese avanzato.

Il rovescio della medaglia è dato proprio dalle distorsioni che ognuno ha davanti agli occhi: eccessi numerici, perché ci sono piccole aziende in cui praticamente tutti i dipendenti sono in possesso di questa facoltà, e strutture medio-grandi in cui i titolari del diritto sfiorano il 50 per cento degli occupati; e abusi nelle modalità di utilizzo dei permessi.

Tra le novità della pubblicazione ‘Lavoro, tutele disabili e loro familiari’, a cura di Marco Perelli Ercolini, disponibile gratuitamente sul sito dell’Enpam, troviamo appunto la sentenza della Cassazione, Sezione Lavoro, del 13 settembre 2016, n. 17968.

In questa occasione, la Suprema Corte ha confermato il licenziamento di una dipendente comunale che, anziché assistere la madre disabile, si recava ad assistere alle lezioni all’Università.

L’interessata si era difesa sostenendo di aver assolto agli obblighi di assistenza al proprio ritorno, ma i giudici hanno replicato che la fruizione del permesso deve essere necessariamente collegata alla concreta attività in favore del disabile, e non è giustificata dal semplice recupero delle energie impiegate in un momento diverso.

Ai fini della valutazione della gravità della condotta che ha portato al licenziamento, la Cassazione ha confermato il rilievo della Corte d’Appello, sul fatto che l’utilizzo improprio dei permessi seguiva una calendarizzazione ben precisa, segno di una specifica preordinazione.

Giovanni Vezza

@FondazioneEnpam

LAVORO: TUTELE DISABILI E LORO FAMILIARI – aggiornamenti a cura di Marco Perelli Ercolini

StampaLa pubblicazione contiene le più recenti leggi, circolari e sentenze sul tema delle tutele ai disabili.  Da segnalare in questo settimo aggiornamento, alcune novità sul riconoscimento anche al convivente more uxorio di alcuni diritti paritari al coniuge e la sentenza della Cassazione riguardo al licenziamento per chi usa i permessi della Legge 104 per altri scopi.

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