I capricci del dottore

Giuseppe Cascetta, dentista con studio a Perugia, coltiva da almeno trent’anni una passione per l’arte. Un amore che lo ha portato a realizzare il progetto ‘Capricci’, oltre sessanta opere d’arte nate dall’incontro tra l’arte contemporanea e l’antiquariato

Layout 2Il principio per il dottor Giuseppe Cascetta, non è stato il verbo, ma un’opera di arte contemporanea.

Una folgorazione avvenuta all’età di quattordici anni di fronte all’espressione di uno dei massimi artisti del nostro dopoguerra: “La mia passione per l’arte – racconta – comincia nel 1975 quando presso il Sacro Convento ad Assisi ho visto una mostra di Alberto Burri”.

Da allora il viaggio all’interno del mondo dell’arte lo ha portato lontano. Cascetta oltre ad essere collezionista è diventato “un nuovo principe della committenza”, come lo ha definito il critico d’arte Achille Bonito Oliva.

Nel corso degli anni con il progetto ‘Capricci’ coinvolge i più rinomati artisti italiani e li sprona ad esprimersi su un pezzo di antiquariato.

Ne risultano opere straordinarie ora raccolte in un prezioso catalogo: “Sono 65 opere – spiega il dottor Cascetta – che rappresentano l’arte contemporanea dal dopoguerra ad oggi. Vi troviamo i movimenti che hanno segnato la nostra epoca: l’arte povera, la pittura analitica, il gruppo N…”.

Tutti gli artisti, superata l’incredulità iniziale hanno lavorato con un’intensità unica, realizzando opere sublimi sia nel risultato finale, sia nel background lavorativo.

Opere che vedono la libera espressione di artisti del calibro di Mimmo Rotella, Carol Rama, Michelangelo Pistoletto e Jannis Kounellis. Piccolo mobilio, statue, cornici, leggii sono gli oggetti con i quali, di volta in volta, si debbono confrontare e tramite i quali debbono rapportarsi con il passato, aspetto che poi rappresenta l’essenza più nobile del progetto.

Layout 2“Non siamo davanti a una sfida tra linguaggi o al desiderio di affermazione dell’arte attuale sul passato – sottolinea Ezio Bertoldi, odontoiatra e altro grande appassionato d’arte – si tratta invece di una felice integrazione dovuta alla grande capacità di dialogo che, con l’allargarsi della collezione, tutti gli artisti vanno sempre più dimostrando.

Viene sancito un naturale rispetto degli oggetti senza limitazioni alla propria creatività.

Ciascuna opera rappresenta un mondo figlio della cultura artistica contemporanea e del passato”.

Opere uniche quindi che prendono il titolo da una prima reazione avuta dallo scultore Pietro Consagra: “Mi disse – ricorda il dottor Cascetta – che il mio progetto era un capriccio. Una definizione che mi piacque e che in seguito si è trasformata in tanti capricci”.

Ma come ricorda nell’introduzione al catalogo Achille Bonito Oliva il ‘Capriccio’ rappresenta nello spirito del poeta e scrittore Pietro Aretino del 1500, un invito alla massima libertà espressiva e all’originalità formale.

“Il progetto infatti – prosegue il dottor Cascetta – si ispira anche alla tecnica stilistica utilizzata in passato da artisti come ad esempio Goya”.

Il ‘capriccio’ già a partire dal Seicento è il termine con cui vengono definiti i disegni fantasiosi e i ghiribizzi che non riproducono, a differenza dalla consuetudine dell’epoca, i temi religiosi. Nel Settecento questo genere artistico viene utilizzato con diverse declinazioni che vanno dal visionario al grottesco da grandi pittori tra cui Tiepolo, Watteau e appunto Goya.

Denominatore comune è lo stile informale.

CATALOGHI RICERCATISSIMI

Nel corso degli anni i cataloghi delle mostre del progetto ‘Capricci’ hanno acquisito un grande valore sul mercato (è possibile trovare online alcuni esemplari al prezzo di 200 euro).

Un fenomeno estraneo al dottor Giuseppe Cascetta, che con estremo amore per l’arte, lo ha sempre offerto agli appassionati a titolo gratuito. L’ultimo catalogo in uscita quest’anno è ancora più prezioso perché raccoglie tutte le opere esposte durante nove mostre realizzate nel corso degli ultimi dieci anni.

Inoltre in questa ultima pubblicazione la copertina è affidata a Nicola de Maria, medico e artista, esponente del movimento della transavanguardia italiana.

Cristina Artoni

@Fondazione Enpam