Giovani e vecchi, trazione integrale

olivetiLe auto a trazione anteriore, le più diffuse, sono maneggevoli da guidare e garantiscono buona tenuta in curva e sul bagnato. Quelle a trazione posteriore, più sportive, sono più aderenti sull’asciutto e rendono al meglio in accelerazione. Poi ci sono le auto a trazione integrale. Sono complete: assicurano aderenza in ogni situazione, le puoi usare per andare sulle strade dissestate e ti aiutano anche se finisci in un pantano. Chiunque nelle situazioni di difficoltà vorrebbe avere una leva per azionare il 4×4. La previdenza funziona in maniera simile. Perché non abbia problemi di tenuta deve poter contare sulla trazione anteriore dei vecchi, che hanno lavorato prima, e su quella posteriore dei giovani, che lavorano oggi.

Il patto tra generazioni è l’albero motore che rende quest’auto veramente sicura e le permette di arrivare a destinazione qualunque siano le condizioni del terreno. La sicurezza dell’Enpam si basa su questo meccanismo di conveniente collaborazione tra generazioni e lo vediamo dai numeri: il bilancio di quest’anno porta un miliardo in più nella riserva che serve da garanzia per le pensioni future.

Allo stesso tempo l’Ente ha aumentato gli sforzi per rendere gli iscritti più consapevoli (in questo numero parliamo per esempio del raddoppio delle video consulenze) e mantenere la previdenza flessibile, per rispondere al meglio alle esigenze dei medici e degli odontoiatri (mentre in parallelo il sistema pubblico, in cerca di equilibrio, rosicchia quote di reversibilità o rende più difficile il pensionamento anticipato).

L’auto Enpam è guidata in modo da raggiungere il miglior assetto, equilibrando il più possibile il peso tra ruote anteriori e posteriori. In questo numero troverete descritto il tentativo di togliere pressione sulla Quota A dei professionisti maturi e di destinare maggiori risorse ai più giovani. Quanti dirigono il traffico (i ministeri vigilanti) non sempre intervengono in modo da renderlo più scorrevole ma la nostra macchina continuerà comunque ad andare avanti. L’equilibrio infatti è anche una questione di corrispettività tra generazioni.

Se gli iscritti più anziani hanno avuto più in previdenza, chi ha cominciato da poco la professione dovrà avere quanto più possibile in assistenza strategica e sostegno al lavoro. Molto è stato fatto: dalla previdenza complementare all’accesso al credito. Se con i nuovi mutui si va incontro a chi vuole comprare casa, con altri investimenti adesso progettiamo di sostenere chi studia o lavora fuori sede.

Tutto questo mentre l’assistenza tradizionale rimane e, grazie alla solidarietà del 5 per mille, cerca il modo di intervenire anche quando le rigidità burocratiche lo impedirebbero. Insieme, infatti, siamo più forti di fronte all’imprevisto. In un piano individuale di accumulo puoi riprendere solo quanto hai effettivamente messo da parte e non hai garanzie in caso di difficoltà. Nei sistemi di welfare come il nostro, invece, l’interesse del singolo coincide con quello collettivo; il giovane ha interesse a entrare nel sistema che il vecchio ha costruito mentre il vecchio ha interesse a che il giovane lavori al meglio per mantenerlo. Una trazione integrale permanente.

Alberto Oliveti*

*Presidente della Fondazione Enpam

@FondazioneEnpam