Fondi europei, più vicini agli iscritti

Enti di previdenza e Ordini in campo per informare i professionisti sull’accesso ai finanziamenti. Obiettivo: migliorare le competenze ed espandere il business

img-20160922-wa0004Mano tesa dalle Casse previdenziali verso i liberi professionisti, per guidarli e informarli al meglio sulle opportunità di impiego dei finanziamenti europei, grazie ai quali far compiere un salto di qualità al proprio giro d’affari. È una delle iniziative care all’Adepp (l’Associazione degli Enti pensionistici privatizzati), impegnata in un ‘pressing’ sugli iscritti per indurli a considerare l’idea di fare domanda per accedere ai fondi comunitari, gestiti dalle regioni attraverso appositi bandi.

Una possibilità concreta da quando è stato introdotto il comma 821 della Legge di Stabilità 2016, che ha sancito sotto il profilo normativo l’equiparazione dei professionisti alle piccole e medie imprese, passaggio essenziale per far sì che potessero usufruire delle risorse provenienti da Bruxelles. Fra eventi pubblici e veri e propri ‘sportelli’ sul territorio le Casse puntano, dunque, a mettere in atto, in maniera sempre più efficace, un’opera di sensibilizzazione dei potenziali beneficiari delle erogazioni comunitarie.

Proprio la necessità di non lasciar sfumare l’occasione di ottenere sostegni economici con cui rendere più efficienti gli studi e più solida la preparazione dei loro titolari, è stata al centro della due giorni organizzata dall’Associazione a Capri, il 16 e 17 settembre, in cui è stato ricordato il valore del progetto Wise (acronimo per Welfare, Investimenti, Servizi ed Europa). Secondo il presidente dell’Adepp e dell’Enpam Alberto Oliveti, “l’Europa sta diventando l’approdo naturale per i professionisti”, pertanto compito di chi li rappresenta, negli Enti, come negli Ordini, deve essere quello di “intercettare tutte le opportunità che possono derivare dall’assimilazione normativa dei lavoratori autonomi alle Pmi”.

Lo sforzo, come è stato evidenziato nel corso dei lavori, deve partire dalla diffusione capillare delle modalità di finanziamento contenute nei bandi regionali e avere come obiettivo un uso idoneo delle sovvenzioni, per espandere l’attività oltre i confini nazionali. Solo così, in un mercato occupazionale che pretende competenze sempre più flessibili, il professionista potrà riuscire ad affermarsi nello scenario comunitario.

Simona D’Alessio

@FondazioneEnpam