Finestre e pensioni d’oro, ‘Quota 100’ in dirittura

Dopo il via libera europeo, la ‘Quota 100’ Inps prosegue nel tragitto verso l’approvazione. Ecco l’ultima versione delle nuove modalità – alternative alla ‘legge Fornero’ – per andare in pensione in anticipo.

62 ANNI + 38 DI CONTRIBUTI = 100

L’accesso alla pensione Inps con ‘Quota 100’ viene confermato nei termini previsti di almeno 62 anni d’età e 38 anni di contribuzione.
Allo stesso tempo, la strada per l’uscita nel 2019 è costellata di paletti, finestre e limitazioni, al fine di limitare l’impatto sul bilancio dello Stato.

Il nuovo sistema per andare in pensione è ad ora concepito come una misura sperimentale triennale valida nel periodo 2019-2021.

Dal 2022, invece, è previsto il solo limite contributivo di 41 anni, indipendentemente dall’età anagrafica.

DA APRILE AL VIA CON LE FINESTRE

La ‘Quota 100′ dovrebbe partire dal prossimo aprile, ma non per tutti.

Inoltre l’assegno Inps non sarà cumulabile, fino al compimento di 67 anni, con i redditi da lavoro dipendente o autonomo.

Le uniche entrate che potranno essere sommate alla pensione sono quelle da lavoro autonomo occasionale, fino a 5mila euro annui.

TRE MESI PER I PRIVATI, NOVE PER IL PUBBLICO

Per i lavoratori privati la prima ‘finestra mobile’ si aprirà dal primo aprile.

Potrà sfruttarla chi ha raggiunto 62 anni di età e 38 di contributi entro il 31 dicembre 2018. Chi guadagnerà i requisiti in seguito a tale data potrà andare via a distanza di tre mesi.

I dipendenti pubblici dovranno invece attendere almeno fino ad ottobre, dando un preavviso di sei mesi, ai quali si aggiungono i tre di ‘finestra mobile’.

Un sistema che prolunga il periodo di uscita per garantire la continuità e il buon andamento dell’azione amministrativa.

SPERANZA DI VITA, INCREMENTI A DUE VELOCITÀ

Il requisito di età anagrafica per uscire con ‘Quota 100’ è poi adeguato agli incrementi della speranza di vita. Le ultime novità prevedono, invece, lo stop all’adeguamento a tale parametro per la pensione anticipata con la ‘legge Fornero’.

La soglia resterà ferma anche per il 2019 agli attuali 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.

A quest’ultima ipotesi verrà inoltre applicata una ‘finestra’ trimestrale.

TRA OPZIONE DONNA E APE SOCIALE

L’anno prossimo potranno andare in pensione le donne con almeno 35 anni di contributi nate entro il 1959 se dipendenti ed entro il 1958 se autonome.

Al trattamento verrà applica la decorrenza mobile ed il calcolo contributivo.

L’Anticipo pensionistico sociale (Ape) è prorogato al 31 dicembre del prossimo anno per gli over 63 in condizione di difficoltà con almeno 30 anni di contributi se disoccupati e 36 se impegnati in lavori gravosi.

‘PENSIONI D’ORO’, TAGLI DA 100MILA EURO IN SU

Infine l’intervento sulle cosiddette ‘pensioni d’oro’, che dovrebbe interessare una platea di 25mila lavoratori a riposo, con un contributo di solidarietà a carico dei trattamenti superiori ai 100 mila euro lordi annui con delle aliquote crescenti a seconda dell’importo pensionistico.

Secondo le ultime notizie, la misura durerà cinque anni e le fasce interessate saranno cinque. A partire appunto da 100mila euro lordi l’anno, col taglio del 15 per cento sulla parte eccedente tale soglia e fino a 130mila. Le forbici della nuova normativa sfoltiranno del 25 per cento la parte di assegni tra 130mila e 200mila, del 30 per cento la fascia 200mila-350mila, del 35 per cento tra 350ma e 500mila euro e del 40 per cento le pensioni oltre i 500mila euro. Saranno ‘risparmiate’ le pensioni di invalidità.

Claudio Testuzza