Farinelli, un trapianto di speranza contro il linfoma

La solidarietà della famiglia di Lorenzo Farinelli unita alla generosità del web sta consentendo a uno studente 27enne di curarsi con le Car-T, per pagarsi le quali il giovane medico scomparso aveva promosso online una raccolta fondi diventata virale.

È una sorta di trapianto di speranza quello fatto dalla famiglia del giovane medico di Ancona morto a febbraio a 34 anni per un tumore chemio-resistente, che ha devoluto 200 mila euro raccolti su Internet a Calogero Gliozzo, studente di 27 anni di Nissoria.

Il ragazzo della provincia di Enna potrà così affrontare le cure all’estero e combattere una forma molto aggressiva di linfoma.

Il coraggio del giovane medico, l’impegno della sua famiglia e i rimanenti fondi raccolti daranno inoltre vita “a una Fondazione per la ricerca e la cura delle malattie ematologiche intitolata a Lorenzo Farinelli, che dovrebbe nascere entro la fine del mese”. Così spiegano Giovanni Farinelli e Amalia Dusmet, genitori del camice bianco sconfitto da un linfoma non-Hodgkin a grandi cellule di tipo B.

Sarà un organismo che “in nome di nostro figlio – continuano – aiuterà la ricerca in campo onco-ematologico e farà vivere Lorenzo anche attraverso quelli che erano i suoi interessi”.

Il ricordo di Farinelli è quello di una personalità poliedrica. Medico, attore di teatro, studente di canto, appassionato della vita. In sua memoria sono già stati portati sul palco spettacoli teatrali per sostenere la Fondazione italiana linfomi.

“Quando la sua situazione era diventata preoccupante – prosegue nel racconto la famiglia Farinelli – gli amici più cari hanno voluto attivare una maratona di solidarietà sulla piattaforma ‘Gofundme’, per permettere di accedere ad un protocollo di cura chiamato ‘Car-T’, che in America sarebbe costato 1,1 milioni di dollari”.

Si tratta di un procedimento sperimentale, che prevede il prelievo di cellule del sistema immunitario dal paziente. Queste vengono poi ‘ingegnerizzate’, modificate geneticamente in laboratorio per poter riconoscere le cellule tumorali e infine reimpiantate nello stesso soggetto. Ma il progredire del linfoma non ha dato tregua a Lorenzo, impedendogli di partire per intraprendere il nuovo percorso di cura.

La speranza adesso è tutta per Calogero, che grazie anche alla disponibilità di parte della cifra raccolta per Lorenzo “ha cominciato a Tel Aviv la cura cui si sarebbe dovuto sottoporre nostro figlio. Si erano conosciuti – dicono i genitori del giovane camice bianco – perché anche Calogero aveva fatto un appello sulla stessa piattaforma e Lorenzo si era preso a cuore la sua vicenda”.

“Voglio vivere, ho fatto delle promesse e le voglio mantenere”, aveva detto Farinelli nel suo struggente appello alla solidarietà del web. Mantenere quelle promesse spetterà a chi ha raccolto il testimone della sua lotta per la vita.

Antioco Fois