Defibrillatori, in Sicilia formati 80 nuovi operatori

Tra il dramma e una vita salvata c’è di mezzo un training di primo soccorso.

Lo sanno bene a Palermo, dove l’Ordine dei medici ha appena abilitato 80 giovani camici bianchi alle manovre di rianimazione cardiopolmonare di base e all’utilizzo dei defibrillatori semiautomatici.

Il corso, offerto gratuitamente dall’Omceo e promosso in tutte le province siciliane già dall’anno scorso, proseguirà grazie alle lezioni di istruttori medici e infermieri volontari “diplomati” in Basic life support – early defibrillation, supporto di base delle funzioni vitali e defibrillazione precoce per adulti e per soggetti in età pediatrica (Blsd/Pblsd).

“Salvare una vita è un dovere umano oltre che medico – ha commentato Toti Amato, presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo – e si può fare grazie a pochi e semplici gesti, che dovrebbero conoscere anche i ragazzi già dai banchi di scuola. Sarebbe un grande apporto per ridurre significativamente il numero dei decessi in casi di emergenza”.

Dopo il corso i giovani anestesisti di Palermo, specializzati nel 2014, hanno donato all’Omceo un defibrillatore automatico esterno (Dae), nel corso di un evento organizzato da Daniela D’Angelo, presidente dei revisori dei conti, Giovanni Luca D’Agostino, anestesista rianimatore del 118, e William Figà, anestesista rianimatore dell’Asp 6.

“Serve una maggiore promozione di una cultura del soccorso, che sarebbe un investimento sulla società. Un corso Blsd – ha detto Antonio Iacono, consigliere dell’Omceo – andrebbe diffuso anche attraverso i canali televisivi per raggiungere chi non frequenta normalmente l’ambiente medico e sanitario”.