Dall’Ue una legge per contenere i prezzi dei farmaci

La differenti valutazioni nazionali sulle tecnologie sanitarie sono considerate d’ostacolo all’accesso di nuovi trattamenti e causa di un incremento dei prezzi.

Per questo il parlamento europeo ha approvato un progetto legislativo che punta a rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri nel campo delle valutazioni delle tecnologie sanitarie (medicinali, dispositivi medici, procedure e misure di prevenzione, diagnosi e trattamento).

La nuova legge, ancora da concordare con i Ministri dell’Unione, mira a rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri nel campo dell’Hta, stabilendo la procedura per effettuare delle valutazioni congiunte, su base volontaria.

Le disposizioni riguardano diversi aspetti, tra cui le regole per la condivisione dei dati, l’istituzione di gruppi di coordinamento, la prevenzione dei conflitti di interesse tra esperti e la pubblicazione dei risultati dei lavori congiunti.

La valutazione delle tecnologie sanitarie, facenti parte di un mercato globale della spesa sanitaria che rappresenta il 10 per cento del Pil dell’Ue, è materia di competenza esclusiva degli Stati membri.

Secondo i deputati, tuttavia, la duplicazione delle valutazioni sui nuovi farmaci portate avanti dai vari Paesi, attuata in base a legislazioni nazionali divergenti, può comportare un aumento dell’onere finanziario e amministrativo per gli sviluppatori di tecnologie sanitarie. Tale onere costituisce un ostacolo alla libera circolazione delle tecnologie sanitarie e al buon funzionamento del mercato interno e ritarda l’accesso dei pazienti alle cure innovative.

La relazione è stata approvata con 576 voti favorevoli, 56 contrari e 41 astensioni. I deputati avvieranno i negoziati per un accordo in prima lettura con il Consiglio, una volta che quest’ultimo avrà definito la propria posizione.

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