Cumulo, fumata grigia

Restano in stand-by le 134 domande di cumulo presentate alla Fondazione Enpam dal gennaio 2017, data di entrata in vigore della legge. L’incontro tecnico di ieri tra Adepp e Inps non si è rivelato decisivo per dare l’atteso via libero alle domande di pensione già inviate dagli iscritti alle Casse.

L’associazione delle Casse previdenziali, al termine della riunione, ha espresso un cauto ottimismo circa la possibilità di arrivare in tempi rapidi a una soluzione che permetta all’istituto pubblico di erogare le prime pensioni.

L’accordo, che porterà alla firma delle convenzioni tra le singole Casse e l’Inps, è necessario per definire le procedure esecutive della norma inserita nella legge Finanziaria approvata a fine 2016.

Al centro della discussione rimane la gestione della piattaforma informatica che l’Inps sta mettendo a punto, mentre sull’impostazione generale e quella amministrativa sono stati fatti passi avanti.

“Abbiamo consegnato la nostra bozza conclusiva – spiega Vittorio Pulci, vice direttore generale di Enpam -, a questo punto attendiamo solo che l’Inps la valuti per capire se c’è l’intenzione di chiudere rapidamente oppure quando fissare il prossimo incontro. Al novanta per cento siamo d’accordo, restano da risolvere solo due punti”.

Gli ultimi ostacoli sono rappresentati dall’individuazione dell’Ente istruttore della pratica in caso di pensione di vecchiaia in regime di cumulo, e dalle modalità tecniche con cui si forma la provvista ideata dall’istituto pubblico.

Su questo secondo aspetto, le Casse hanno richiesto la possibilità di un controllo preventivo sulle somme richieste dall’Inps (che materialmente invierà l’assegno al pensionato) all’ente previdenziale privato di riferimento per il professionista.

L’istituto pubblico da parte sua ha invece proposto un conguaglio a posteriori su quanto eventualmente corrisposto in più dagli enti previdenziali.

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