Cresce la richiesta di spazi commerciali

Nella prima metà dell’anno sono stati affittati quasi 20mila metri quadri tra uffici e negozi di proprietà della Fondazione. Una tendenza positiva avviata nel 2015, grazie a riqualificazioni e nuove strategie di collaborazione con i principali broker del settore

ufficio-tipo1Nei primi sei mesi dell’anno le trattative commerciali sul patrimonio immobiliare di proprietà dell’Enpam sono in forte crescita: i nuovi contratti di affitto siglati sono stati 29, per un totale di quasi 20mila metri quadri di superficie locati. Numeri che confermano come stiano tornando appetibili alcuni spazi destinati al terziario liberati dall’avanzata della crisi economica degli anni precedenti. “Si tratta di un dato che dimostra la capacità di sfruttare le opportunità di mercato e conferma l’efficacia della gestione diretta del patrimonio immobiliare, avviata da Enpam nel 2011 – commenta Leonardo Di Tizio, direttore generale di Enpam Real Estate –. Grazie a un lavoro che ha richiesto una solida preparazione, stiamo assistendo a risultati sempre più soddisfacenti”.

I dati del primo semestre 2016 confermano una tendenza positiva già avviata l’anno scorso. Nel 2015, infatti, le nuove locazioni avevano sfiorato i 60mila metri quadri, con un vero e proprio balzo rispetto ai circa 22mila metri quadri affittati tra il 2013 e il 2014. Curiosamente, sebbene la maggior parte dei nuovi contratti sia stata firmata a Roma (22 su 29), è Milano che registra il maggior numero di metri quadri locati. L’apparente paradosso si spiega con le diverse caratteristiche degli immobili nelle due città: il capoluogo lombardo è sede dei più importanti edifici a uso direzionale, mentre nella capitale il patrimonio è composto principalmente da appartamenti.

“Sul mercato in questo momento c’è particolare fermento da parte delle aziende: si cerca di valorizzare al meglio il proprio investimento e per questo si è anche disposti a valutare un trasloco” spiega Carlo Dedeo Losa, direttore commerciale di Enpam Real Estate. Per venire incontro alle esigenze delle imprese e favorire l’esito positivo delle trattative, negli immobili Enpam a uso direzionale sono stati realizzati degli ‘uffici tipo’ con controsoffitto e pavimento ‘flottante’, in grado cioè di ospitare cavi e impianti. In questo modo i partner interessati possono avere un esempio tangibile delle potenzialità degli immobili, spesso progettati in anni in cui queste soluzioni non erano previste. “Non a caso – conclude Losa – l’asset più ricercato dai nuovi clienti, oltre all’offerta di servizi e mezzi pubblici nei dintorni, è la flessibilità interna”. Un secondo punto vincente della strategia messa in campo da Enpam Re è stato quello di stringere accordi con i broker internazionali per potere garantire visibilità agli immobili sfitti della Fondazione.

Le strutture libere di proprietà dell’Enpam e tutte le informazioni rilevanti sono così entrate a far parte delle banche dati dei principali operatori. I broker che sul servizio di ricerca e di gestione della trattativa fondano le loro fortune, hanno ottenuto in cambio un ampliamento dell’offerta di soluzioni da proporre ai potenziali clienti. Un accordo a costo zero per Enpam Re, poiché nel caso venga avviata una trattativa, il servizio di intermediazioni verrà pagato interamente dal cliente del broker. A completare l’analisi positiva sull’attività gestionale contribuisce il dato sulla percentuale di affittuari che al termine del periodo contrattuale o dopo avere comunicato disdetta, vengono trattenuti grazie alla capacità di Enpam Re di andare incontro alle loro esigenze. In un periodo di “particolare fermento”, come detto, quello che tecnicamente è definito ‘tasso di retention’, mostra un rapporto vicino all’80 per cento. In altre parole di fronte a una nuova offerta di locazione 4 locatari su 5 scelgono di restare. Un dato particolarmente significativo se si considera che nel triennio 2013-2015 le estensioni contrattuali e le disdette rientrate hanno portato in cassa oltre 6,6 milioni, a fronte dei circa 4,5 milioni di euro provenienti da nuove locazioni.

LA NUOVA VITA DELL’EX RESIDENCE CLASS

ex-residence-classUn nuovo gestore è pronto a riportare in attività l’ex residence Class di milano (nella foto), la struttura alberghiera di proprietà di Enpam che lo scorso marzo era stata liberata da AtaHotels. A gestire l’immobile sarà la catena italiana Lhm che ha stretto un accordo rinnovabile per i prossimi 18 anni. Attualmente il gruppo, già presente con altre strutture a milano oltre che in località come Porto Cervo e Taormina, ha in programma una serie di investimenti per incrementare il proprio portafoglio gestito. L’immobile situato in via Cornalia, a poca distanza dalla stazione Garibaldi, è composto da circa 2.500 metri quadri e verrà riqualificato dal gestore per uniformarlo ai propri standard, con l’obiettivo tra l’altro di migliorarne la classe dalle attuali tre stelle.

Enpam prosegue in questo modo nella strategia di valorizzazione e riqualificazione del proprio patrimonio alberghiero. Negli scorsi mesi il cambio di gestione per le strutture conferite nel fondo Antirion Global aveva già riguardato il Ripamonti Residence di Pieve Emanuele (in provincia di Milano), l’hotel Planibel di La Thuile, in Valle d’Aosta, e il Tanka Village di Villasimius, in Sardegna, diventato il fiore all’occhiello della rinnovata Valtur.

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Andrea Le Pera

@FondazioneEnpam