Cosa fanno i medici contro lo spreco alimentare

L’Ente previdenziale dei medici e dei dentisti prosegue il proprio impegno in prima linea contro lo spreco alimentare, con l’obiettivo di diffondere con un ampio ventaglio di strumenti una cultura dell’alimentazione in grado di migliorare la qualità della vita degli italiani.

La sede dell’Enpam, in piazza Vittorio Emanuele II a Roma, ha dato ospitalità per cinque giorni a una serie di pannelli raffiguranti le vignette realizzate dal fumettista Altan.

La mostra “Primo non sprecare secondo Altan” è stata la prima delle iniziative pensate in collaborazione con il ministero dell’Ambiente e progetto Reduce SeiZero, e proseguirà il proprio viaggio con tappe previste in tutta Italia.

L’esposizione fa parte delle iniziative presentate al museo Maxxi di Roma lo scorso 1 febbraio dal fondatore della campagna Spreco Zero, Andrea Segrè, insieme ai Waste Notes, definito dagli ideatori un diario dello spreco.

Si tratta di un quaderno dove annotare il cibo gettato via nel corso di una settimana, un metodo utile per rendersi conto di come lo spreco alimentare riguardi ogni famiglia, e capire in che modo modificare in meglio le proprie abitudini.

Pochi giorni dopo, nella sede di Enpam, è stata invece la volta del progetto “Il cibo che serve”, iniziativa realizzata dalle Acli di Roma e finanziato dalla Regione Lazio per il recupero dei generi alimentari freschi in eccedenza.

“Frutta e verdura sono cibi più che mai necessari per la prevenzione della salute negli adulti e fondamentali per una crescita equilibrata nei più giovani – ha commentato il vice presidente vicario di Enpam, Giampiero Malagnino -. Un’alimentazione povera di cibi freschi è concausa di alcune delle più diffuse patologie, eppure i dati ci dicono che sprechiamo maggiormente proprio quei cibi che ci aiutano a mantenerci in salute. Anche per questo l’iniziativa assume un indiscutibile valore educativo”.

Per un anno una rete tra Municipi, realtà produttive e solidali coordinata dalle Acli di Roma si occuperà di raccogliere cibi freschi di prossima scadenza e distribuirli alla parte di popolazione più bisognosa. L’iniziativa è un’evoluzione del progetto dello scorso anno “Il pane a chi serve”, e ha l’obiettivo di incrementare il numero di persone già raggiunte arrivando a 3mila persone circa. Alla rete hanno aderito 6 municipi romani, 41 tra panificatori, servizi di ristorazione, negozi e punti di grande distribuzione organizzata oltre a 43 realtà solidali.

Guarda la fotogallery della mostra di Altan pubblicata da Repubblica.it