Completato il censimento nazionale contro il rischio amianto

Nel solo 2016 enpam real estate ha effettuato 93 sopralluoghi e circa 400 analisi di laboratorio in strutture ed edifici di proprietà della Fondazione

img_0018Il patrimonio immobiliare della Fondazione Enpam è stato scandagliato alla ricerca di materiale contenente amianto e viene monitorato con regolarità per verificare che nel tempo non ci siano rischi per la salute dei suoi utenti.

Nel solo 2016 i sopralluoghi effettuati da Enpam Real Estate hanno riguardato 93 edifici (38 al Nord e 55 nel Centrosud) per circa 400 analisi di laboratorio effettuate.

Tutti i risultati contribuiscono ad aggiornare lo stato di manutenzione dei singoli immobili, concorrendo a definire le priorità degli interventi, ordinari e straordinari.

L’attività di Enpam Re, società interamente controllata dalla Fondazione Enpam e di cui gestisce il patrimonio immobiliare, fa parte di un piano straordinario per la messa in sicurezza degli stabili avviato nel 2012.

 

Eredità scomoda

img_0013Nelle abitazioni costruite tra gli anni Cinquanta e Settanta l’amianto è un materiale diffuso in canne fumarie, guarnizioni negli impianti di distribuzione dell’acqua, pannelli isolanti e sottotetti.

A seguito della legge che nel 1992 stabilì le norme per la cessazione dell’impiego dell’amianto, nel corso degli anni si sono succeduti numerosi regolamenti a livello nazionale e regionale che hanno via via definito gli obblighi del proprietario circa la valutazione del rischio e le operazioni di bonifica degli immobili interessati.

Recependo le prescrizioni, l’Enpam ha elaborato attraverso Enpam Re un piano di verifica e intervento sul proprio patrimonio immobiliare.

“Nel pieno rispetto della legge abbiamo completato un censimento delle strutture, analizzando i materiali coinvolti ed effettuando una valutazione del rischio il cui esito è stato comunicato alle Asl del territorio. Questa prima fase si è conclusa con la bonifica degli edifici considerati a rischio”, dice Leonardo Di Tizio direttore generale di Enpam Re.

La società si è quindi rivolta a una ditta specializzata, Veram, individuando un incaricato per il ruolo di Responsabile del rischio amianto, così come richiesto dalla legge.

“Ho avuto il compito – dice l’incaricato Danilo Terradura – di sviluppare un programma di controllo e manutenzione per impedire il deteriora- mento dei materiali. La presenza di amianto non è nella maggior parte dei casi da ritenersi pericolosa, in quanto solitamente i manufatti in cui è impiegato hanno una struttura compatta che impedisce alle fibre di disperdersi nell’aria così da essere inalate, esponendo quindi al rischio di un tumore (mesotelioma) dall’elevata mortalità”.

Tuttavia, almeno una volta all’anno il materiale censito viene osservato per verificarne la tenuta e si raccolgono campioni di aria da analizzare con una metodologia chiamata ‘Microscopia ottica a contrasto di fase’, in grado di rilevare anche frammenti di fibre estremamente ridotti.

“In tutti gli edifici che contengono amianto – dice Leonardo Di Tizio – sono stati informati residenti e dipendenti degli uffici, mentre i fornitori che gestiscono gli impianti o effettuano manutenzioni sono soggetti a procedure personalizzate per evitare casi di inquinamento accidentale”.

“Tutte queste operazioni sono approvate dalla Asl – prosegue Di Tizio. Da parte nostra, oltre ad organizzare eventuali sopralluoghi aggiuntivi, sorvegliamo le attività di bonifica e aggiorniamo le valutazioni sui singoli immobili al termine degli interventi”.

LA BONIFICA

img_0026A settembre e ottobre sono stati completati i lavori di bonifica della canna fumaria del condominio di via De Leva 37, a roma, all’interno di un programma che ha visto ultimare nel corso del 2016 interventi di bonifica su 26 edifici.

La Asl ha autorizzato il cosiddetto ‘rilascio del cantiere’, certificando così la corretta esecuzione di tutte le attività preliminari secondo gli obblighi di legge.

L’intervento quindi ha riguardato l’effettiva rimozione del materiale contenente amianto e il ripristino della canna fumaria, rispettando i tempi comunicati agli inquilini nel mese di maggio.

Le immagini di queste pagine sono state scattate durante il sopralluogo effettuato il 23 settembre dal personale di enpam real estate.

Andrea Le Pera

@FondazioneEnpam