Come aprire una piccola biblioteca nel proprio studio

Per mettere in piedi una piccola biblioteca in uno studio medico basta davvero poco: uno scaffale, un file excel e, naturalmente, una selezione di libri. A dimostrarlo c’è quella di Francesco Scavino, 63enne medico di medicina generale a Messina, che lui stesso ha fatto nascere lo scorso ottobre e a cui ha dato il nome “Cento libri”.

“Sulla scia dei book-cafè e delle iniziative di book sharing – racconta Scavino – alcuni mesi fa ho comprato uno scaffale e allestito nella sala di attesa del mio studio di medicina generale una piccola biblioteca composta da cento romanzi, selezionati fra quelli che io stesso avevo in casa e in studio”.

Da sempre grande appassionato di libri gialli, tanto da aver debuttato come autore nel 2013 con un suo thriller psicologico, Scavino è fermamente convinto del valore aggiunto, culturale, sociale e terapeutico, dell’iniziativa.

“Il progetto – dice – credo unico nel suo genere visto che da una ricerca non ho trovato nulla di simile, nasce dall’esigenza di diffondere e condividere la lettura tra chi, per vari motivi, si trova a frequentare la mia sala di attesa”.

I libri – nulla di scientifico, solo romanzi, dai gialli al genere romantico, passando da autori italiani a quelli stranieri – sono catalogati e suddivisi per genere e “possono essere presi in prestito dopo una registrazione informatizzata su un file Excel e restituiti una volta letti” spiega Scavino.

L’iniziativa ha già riscosso un discreto successo soprattutto tra i pazienti, ma anche fra gli informatori scientifici e fra gli amici del dottore che frequentano lo studio medico.

Scavino spera soprattutto che questa idea “possa trovare terreno fertile in altri colleghi che come me, vogliono condividere la passione per i libri. A Messina ci sono circa 200 medici di medicina generale, se anche solo la metà di loro facesse la stessa cosa che sto facendo io, si potrebbe costruire una biblioteca grandissima”.

A meno di cinque mesi dal lancio dell’iniziativa si può fare già un primissimo bilancio positivo: i libri più richiesti sono sicuramente i gialli, quelli di Montalbano in primis, ma non solo. Piacciono molto anche i romanzi d’amore come quelli di Sveva Casati Modigliani e, in media, ogni settimana sono circa 10 i pazienti che prendono un libro in prestito.

“La cosa che però mi fa più piacere in assoluto è vedere che partecipano attivamente e volentieri anche persone che non sono per niente abituate a leggere. Questo per me è un grande successo” conclude l’autore dell’iniziativa.

Il prossimo obiettivo di Scavino è di ingrandire la sua piccola biblioteca, magari grazie alla collaborazione degli stessi pazienti: in molti si sono già detti disponibili ad offrire la loro collezione di libri personali.

Mcf