Camici sugli sci, tra scienza e piste innevate

La Squadra italiana medici sciatori (Sims), vicecampione d’Europa e del mondo, si prepara per i campionati nazionali di marzo

Un occhio alla cartella clinica e l’altro ai bollettini della neve, la testa tra esami e diagnosi, il cuore sulla montagna. Ci sono medici e dentisti che il fine settimana svestono il camice e non perdono un attimo per indossare tuta e scarponi, perché “la vita è troppo breve per sciare male”.

Il motto, ironico solo nella forma, è diventato un credo a tal punto per la Squadra italiana medici sciatori (Sims), che i suoi atleti lo hanno scritto sopra le tute azzurre.

Tra medicina e sport, l’associazione dei professionisti appassionati di piste innevate va verso i trentadue anni di attività. Età che dimostra di portare con grande disinvoltura dopo gli ottimi risultati della stagione agonistica 2017-2018.

Scordatevi quindi i medici che danno una boccata alla sigaretta davanti al paziente di turno mentre formulano una diagnosi. “Perché per professione ci occupiamo di salute, quindi cerchiamo di adottare e promuovere uno stile di vita salutare e attivo”, commenta Luigi Bertinato, dirigente della direzione sanitaria della Asl di Verona e presidente Sims.

Una formula di sport e passione come veicolo di salute, che va d’accordo anche con i capelli grigi.

“Anzi, i nostri atleti in pensione sono quelli che hanno più tempo per allenarsi”, continua Bertinato accompagnando la frase con una risata.

Quando la neve scorre sotto gli sci, invece, la squadra dei camici bianchi non scherza affatto e dopo aver conquistato il titolo di vicecampione del mondo a Canazei l’anno scorso, ha replicato nella prima Coppa Europa per medici in Polonia piazzandosi al secondo posto, tra i padroni di casa e la Germania, terza.

Sulle piste delle Beskidy Mountains, dal 18 al 21 gennaio, tra i migliori atleti si sono distinti Sandro Vasina, medico di medicina generale di Ravenna, con due primi posti della categoria B7, in slalom gigante e speciale, e Paolo Biban, pediatra di Verona e presidente della World federation of pediatric intensive and critical care societies, che nella stessa categoria ha portato a casa un secondo posto in gigante e un terzo in slalom.

Tra le atlete in rosa un podio tutto italiano in slalom speciale: prima Alessandra Romagnolo di Desenzano, seconda Anna Vasina, pediatra di Verona, terza Bruna Mattarelli, chirurgo estetico di Milano. Risultato replicato dalla Romagnolo in gigante, con Mattarelli ancora terza.

Alzando ancora di più lo sguardo si può vedere Piero Giardini, specializzando alla Clinica ortopedica di Udine, campione del mondo assoluto 2017, che sulla neve di Canazei ha messo a segno una sorta di grande slam, arrivando primo in tutte e tre le specialità: slalom speciale, gigante e super gigante.

Figlio d’arte in una famiglia di medici-maestri di sci (primo tra tutti il padre Pietro), sportivo con un curriculum di tutto rispetto (tra gli altri successi anche quello al campionato italiano categoria aspiranti nel 2003 a Courmayeur) ed ex atleta della Fiamme oro, per Piero entrare nella squadra dei medici sciatori “è stato un ritorno di fiamma del mio passato agonistico e della passione di una vita. Adesso – continua il campione del mondo in carica – scio più che altro per divertimento”.

La settimana al lavoro – ruotando tra le Ortopedie del Trentino – nella speranza che nevichi e nel fine settimana sia bel tempo “per andare a fare qualche palo”. Altrimenti un salto a casa, a Nago-Torbole, per un’uscita in windsurf sul lago di Garda, una delle località più famose del mondo per la tavola a vela, dove il vento è “matematico”.

In quel concentrato di entusiasmo, tecnica ed energia muscolare non manca certo una buona dose di scienza. Tra i campioni di sci e medicina, il presidente Bertinato ricorda Salvatore Gallone, catanese, genetista alle Molinette di Torino, organizzatore nel ’95 del campionato italiano sull’Etna; Gianfredo Puca, professore emerito alla Federico II di Napoli in Patologia generale e campione italiano assoluto master, categoria dedicata agli over 70.

Tra i big della squadra anche Mario Cristofolini, dermatologo trentino tra i maggiori esperti europei di nei e melanomi; Franco Piovella, ex direttore del centro di malattie trombo-emboliche al San Matteo di Pavia ed il fratello Matteo Piovella, noto oculista a Monza e presidente della Società oftalmologica italiana; Stefano Lazzari, di Reggio Emilia, medico in forze all’Oms di Ginevra; Walter Brossa, piemontese, medico del lavoro e dottore della Fisi (Federazione italiana sport invernali).

Nell’agenda degli sportivi in camice, invece, troviamo i campionati nazionali 2018 per medici e odontoiatri, dedicati come di consueto a Bruno Confortola, medico ed ex azzurro ai tempi di Gustavo Thoeni, travolto da una valanga nel ’91 su una pista da sci. L’appuntamento è a Moena, in Trentino, dal 17 al 18 marzo, con le discipline slalom speciale, gigante e super gigante.

“Le gare sono aperte a tutti i colleghi che amano lo sci, non importa che siano bravi o meno”, ricorda il presidente Bertinato. L’importante, sembra doveroso ribadirlo, che sappiano ben conciliare sport e scienza.

Antioco Fois