Camice in valigia, pronti per partire

Dallo studente allo specializzando, dal Corno d’Africa al Medio Oriente, fino al Sudamerica. Ecco un ventaglio dei progetti umanitari all’estero aperti a medici, per colmare quel limbo tra laurea e specializzazione o per aggiungere al curriculum un’esperienza professionale in un contesto particolare.

IN PARTENZA COL CUAMM

Per chi è ancora impegnato sui libri, Medici con l’Africa-Cuamm ha sviluppato due progetti.

Si chiama ‘Wolisso project’ il programma sviluppato dall’associazione con sede a Padova, in collaborazione con il Segretariato italiano studenti di medicina (Sism) e rivolto a chi frequenta gli ultimi due anni di corso o si è laureato da non più di un anno.

Ogni mese verranno selezionati fino a quattro studenti per partire in Etiopia o Tanzania per prestare un mese di tirocinio in ospedale.

Per maggiori informazioni e per compilare il form per fare domanda è possibile consultare il sito www.wolisso.sism.org.

Tra febbraio e giugno sarà, invece, possibile inviare le candidature per il Junior project officer (Jpo) 2019, rivolto agli specializzandi in Chirurgia, Ginecologia-Ostetricia, Igiene-Sanità pubblica, Malattie infettive, Medicina tropicale, Medicina interna e Pediatria.

Grazie a protocolli d’intesa con le principali università italiane, i candidati potranno svolgere – dopo una fase di formazione specifica – fino a un anno di specializzazione in Africa.

Un modo per approfondire competenze e abilità legate alla propria specializzazione e fare i primi passi nella cooperazione sanitaria internazionale.

EMERGENCY RECLUTA PER AFRICA E MEDIO ORIENTE

Emergency offre un contratto di collaborazione gratuita agli iscritti (dal terzo-quarto anno in poi) alle scuole di specializzazione di Anestesia-rianimazione-terapia intensiva, Cardiochirurgia, Cardiologia (malattie dell’apparato cardiovascolare), Chirurgia generale, Medicina interna, Ortopedia e traumatologia, Ostetricia-ginecologia (solo personale femminile), Pediatria.

I Paesi di destinazione sono Afghanistan, Iraq, Sierra Leone e Sudan.

I candidati, ai quali è richiesta esperienza clinica svolta in contesti ospedalieri e conoscenza di inglese o francese, dovranno compilare il form online.

DA MSF UN BIGLIETTO PER L’ESTERO

Anche il ‘colosso’ Medici senza frontiere offre un biglietto per l’estero per i medici in fase conclusiva (quarto-quinto anno) delle scuole di Anestesia-rianimazione, Pediatria, Medicina d’urgenza, per i quali – comunica l’organizzazione che opera in 72 Paesi in tutto il mondo – è previsto un possibile coinvolgimento nelle missioni.

Per partire sarà necessaria anche la frequentazione del corso propedeutico ‘Humanitarian medic-Crimedim’, svolto in collaborazione con l’Università Piemonte Orientale di Novara.

IN BOLIVIA AL FIANCO DEL MEDICO DEI CAMPESINOS

Ai margini del circuito mainstream c’è la onlus ‘Pietro Gamba’. L’organizzazione prende il nome del perito meccanico bergamasco che, dopo un’esperienza umanitaria in Bolivia, decise di iscriversi in medicina a 26 anni per poi aprire un ospedale ad Anzaldo, al centro del Paese sudamericano.

Emergenza-urgenza, medicina generale e chirurgia le specializzazioni più richieste per chi volesse prestare un periodo di collaborazione nella struttura del distretto di Cochabamba.

Per la selezione dei volontari – aperta anche a laureati in attesa di iniziare il percorso di specializzazione, che vorrebbero fare un’esperienza di uno o due mesi – è previsto un colloquio preliminare.

La candidatura può essere inviata a info@fondazionepietrogambaonlus.org. Maggiori informazione sull’associazione si possono ottenere consultando il sito www.pietrogambaonlus.org.

Antioco Fois